La Mela Annurca

La Melannurca o Mela Annurca Campana è un prodotto ortofrutticolo italiano che designa una varietà pregiata di mela tipica della regione Campania, tale da essere considerata la “Regina delle mele”.

La raccolta di questi frutti, ancora acerbi, deve iniziare intorno alla metà di settembre onde evitare che si decompongano cadendo al suolo in quanto caduchi. Subito dopo, inizia la fase di maturazione detta “Arrossaménto” con l’esposizione al sole per 10-15 giorni.

Le mele vengono sistemate a terra sui “Melài” detti anche “Pòrche”, vale a dire, strisce di terreno ricoperte da graticci di paglia ricavata dalla trebbiatura e delimitate da solchi per far sfociare l’acqua. Vengono frequentemente girate a mano (Avutàte, in lingua napoletana) sino a raggiungere il tipico colore che ne caratterizza anche lo straordinario sapore. Quest’ultima operazione era svolta, in passato, dalle donne.

Croccante, acidula, carnosa, succosa; dotata di proprietà curative, profumata, compatta, non appariscente, opaca e dalla forma irregolare. La regina delle mele è lei: la Mela Annurca. Questo piccolo capolavoro naturale, dalle antichissime origini e dalle tante virtù, è da qualche millennio presente nell’Italia meridionale, in particolare in Campania, come testimoniato da alcuni affreschi rinvenuti ad Ercolano presso la Casa dei Cervi, dove il frutto viene raffigurato accanto ad altre prelibatezze patrizie.

L’area di produzione abbraccia oggi diversi territori delle province della Campania, anche se tradizionalmente legate all’Annurca sono soprattutto l’area Giuglianese-Flegrea, Maddaloni, l’aversano, Teano, Taburno, le Valli Caudina e Telesina.

L’etimo è individuabile in “Mala Orcula”, che nell’enciclopedia Naturalis Historia di Plinio il Vecchio descriveva l’aera puteolana, zona di coltivazione in prossimità del lago d’Averno. La prima testimonianza del nome annurca, invece, si rinviene nel Manuale d’Arboricoltura, datato 1876.